Ad Andria, in Consiglio Comunale la verità del canone patrimoniale occupazione con Dehors.

L’Assessore ammette la volontà di aumentare sulla base del canone di locazione. Montaruli ottiene ragione in aula Unibat: ” Emerge la reale volontà di inferire contro chi ha investito in città”
La giunta del comune di Andria dovrebbe aver preso un enorme abbaglio partendo da un punto di partenza completamente sbagliato per l’aumento del 100% della tariffa di occupazione con dehors, dai 106 euro dello scorso anno ai 200 euro al metro quadro del 2025. E’ quanto emerge chiaramente dalle esternazioni in aula consiliare durante la seduta di lunedì 31 marzo 2025. Un accanimento che traspare anche dalle parole dell’assessore il quale afferma di aver preso a riferimento quanto gli esercenti pagano come canone di locazione dei locali, rapportando la
tariffa a tale parametro.
Un ragionamento inammissibile ed inaccettabile che testimonia, proprio come affermato dal sindacalista Savino Montaruli che ottiene ragione delle sue tesi direttamente in aula consiliare, la volontà di determinare proprio una tariffa di 200 euro, senza alcuno sconto, aumentando una tariffa che fino a qualche anno fa era addirittura di 70 euro al metro quadro.
Ad incassare la soddisfazione di aver fatto un’analisi impeccabile al punto da essere stato estromesso dal tavolo di concertazione istituito dall’assessore, per il sol fatto di ottenere supporto dagli allineati in pieno conflitto d’interesse
visti i loro rapporti societari con questa amministrazione, il Sindacalista Savino Montaruli presente in aula consiliare.
Un lunedì nero per l’amministrazione comunale che ne esce con le ossa rotte e persino con una palese sfiducia politica visto che in aula non sono rimasti neppure i fedelissimi a mantenere il numero legale. Durante la
sua lunga diretta dall’aula consiliare è stato lo stesso Montaruli a dichiarare: “le parole del rappresentante dell’Amministrazione comunale che ha chiaramente asserito, come da registrazione in rete, di aver operato l’aumento a 200 euro al metro quadrato prendendo a riferimento (violando persino la privacy?) i contratti di locazione.
Aver dunque calcolato la nuova tariffa per le occupazioni con dehors tenendo conto di tale parametro è assurdo e paradossale, quando non addirittura ridicolo e sfrontato. Quelle affermazioni sono la chiara dimostrazione di quanto l’Amministrazione comunale navighi a vista e di quanto i presupposti alla base di certi ragionamenti siano incredibilmente sommari e sbagliati.
E’ chiaro che l’artifizio di ricorrere ad un parametro paradossale qual è quello del canone di locazione, è la plastica dimostrazione del fallimento totale di qualunque politica di sviluppo economico che potesse essere alla base di quell’aumento mostruoso. Nessun elemento giustificativo e l’acclarato fallimento di un comparto, quello dello sviluppo economico, completamente abbandonato a se stesso e portato al limite del declassamento, senza alcuna
conseguenza per chi non è in grado di dare risposte ai settori produttivi della città in agonia.
Altro che abbattere la tariffa del 30% avendola aumentata del 100%. Se questa amministrazione comunale possa
incantare i servili ed accondiscendenti manager del nulla, raccattati addirittura nelle città vicine, non è riuscita a isolare né gli esercenti né la loro Rappresentanza reale che ora si avvia verso le Corti di Giustizia Tributaria e gli Organi Superiori per ottenere ragione su quanto di gravissimo è accaduto nella città di Andria.
La registrazione della seduta di consiglio comunale di lunedì 31 marzo 2025 sarà la miglior prova da portare davanti ai giudici e già quella basterebbe a smontare un castello di sabbia che al comune di Andria hanno tentato, in modo infantile e spudorato, di costruire credendo di essere dotati di poteri superiori e strumentalizzando persino la figura
dell’ex commissario straordinario, senza avere capacità e coraggio per cambiare tutto ciò che in quattro lunghi e penosi anni non sono riusciti a cambiare.
Un disastro al limite della peggiore serie televisiva che scalfisce definitivamente un sistema dannoso per l’economia della città e per l’intera comunità. Da Palazzo San Francesco prendano atto di tale livello di inadeguatezza e dichiarino conclusa un’avventura politica che di Politica non ha mai avuto nulla se non una continua e deplorevole
quotidiana campagna elettorale e di propaganda che, come un boomerang, si è rivoltata contro facendo persino perdere quei pochi voti che hanno portato certi personaggi mediocri ai vertici delle scelte che riguardano il futuro della comunità intera.
Gli esercenti sono un valore per questa città perché hanno investito risorse economiche proprie, senza mai aver
ottenuto neppure un grazie da chi sta affossando un tessuto produttivo di enorme valore che sta sopperendo alle inefficienze di una città spenta, accendendola; di una città insicura subendone le conseguenze; di una città fragile dandole sostegno e supporto; di una città che mai prima d’ora aveva conosciuto un declino così evidente e così pesante da recuperare” – conclude Montaruli.