È necessario riaffermare la vocazione di Matera a città del cinem

Il giorno 22 luglio 2020 l’edificio comunale di Via Lazazzera venne visitato da una delegazione del
Centro Sperimentale di Cinematografia, composta dalla direttrice generale Monica Cipriani, dal
preside della Scuola Nazionale di Cinema, Adriano De Santis, dal direttore della divisione tecnica
Marco Bernardini, dal direttore della Cineteca Nazionale Paolo Cherchi Usai. La delegazione fu da
me accolta insieme all’assessore Gianpaolo D’Andrea, ai dirigenti della Regione Basilicata,
Domenico Tripaldi e Patrizia Minardi, e al dirigente dell’ufficio tecnico comunale.
Al termine del sopralluogo la nutrita ed autorevole delegazione ritenne lo stabile “idoneo ad
ospitare in via permanente sia lo svolgimento delle attività connesse alla realizzazione dei corsi,
sia le complementari strutture di direzione, segreteria ed archivio”. Inoltre, i previsti laboratori
didattici (studios) avrebbero trovato corretta collocazione interna negli esistenti ampi spazi liberi.
La certificazione di idoneità della struttura di via Lazazzera rappresentò il terminale di un lungo e
faticoso percorso politico-amministrativo, segnato da due storici momenti: la decisione del
Governo nazionale di istituire in Matera una nuova divisione del Centro Sperimentale di
Cinematografia, comunicata dal Sottosegretario, On. Lucia Borgonzoni, al termine del convegno
“Matera: una città per il cinema”, tenuto in Cannes il 27 maggio 2019 in occasione del Festival del
Cinema, e la sottoscrizione dell’atto istitutivo del Centro firmato dal Presidente della Regione
Basilicata, Vito Bardi, dal Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, Felice Laudadio e
da me, quale Sindaco di Matera, ripartendo tra i firmatari oneri, compiti e tempi.
Il 4 agosto terminò il mio mandato di Sindaco perché le elezioni comunali si tennero nei giorni 20-
21 settembre 2020.
Dall’ottobre 2020 il Comune di Matera, tradendo la riconosciuta vocazione della città per il cinema
e non rispettando gli obblighi contrattuali, è caduto in una inaccettabile “dimenticanza”,
archiviando la istituzione della scuola del cinema per riesumare, in alternativa, una superata
ipotesi di destinazione dell’immobile a sede del corpo dei Vigili Urbani.
Le denunciate inadempienze regionali giustificanti la inerzia del Comune sono risultate totalmente
infondate sia perché la Regione Basilicata per due anni consecutivi (2021-2022) ha inserito nel
bilancio di previsione i concordati capitoli di spesa pari ad € 700.000,00 l’anno, sia perché le
risorse comunali disponibili (€ 1.4000.000,00) garantivano la riqualificazione funzionale
dell’edificio, comprendente anche l’acquisto delle speciali attrezzature.
Senza dire che, consapevole delle esigenze della polizia municipale, l’11 giugno 2020 avevo
sottoposto all’attenzione della Giunta, con un impegno di spesa di € 1.230.000,00, il progetto di
completamento del palazzo comunale di via Moro, prevedente la assegnazione al corpo dei Vigili
degli spazi del piano interrato per mq. 202,47 (destinati agli spogliatoi, ai servizi igienici,
all’armeria, agli archivi, ai depositi, ecc.) e dell’intero piano terra, con il trasferimento in altri nuovi
ambienti degli uffici dell’anagrafe e di tutti gli altri servizi esistenti. Inoltre, i Vigili avrebbero
goduto dell’uso esclusivo di uno dei parcheggi interrati del Municipio (vantaggio inesistente in via
Lazazzera).
Travolto da totale amnesia, il governo pentastellato ha vissuto quattro anni di tentennamenti, non
realizzando gli interventi di competenza e provocando la cancellazione di Matera dai programmi
attuativi del Centro Sperimentale di Cinematografia. Alla perdita di tale prestigioso Centro
culturale, si è aggiunta la beffa di tenere per circa quattro anni abbandonata ed inutilizzata la
qualificata proprietà comunale.
Con un sussulto riflessivo, raggiunta la pilotata convinzione della possibile conversione
dell’immobile a sede del corpo dei Vigili Urbani, accampando vizi strutturali (mai registrati dal
precedente inquilino, l’Unibas), la passata amministrazione ha deciso di radere al suolo l’edificio
per costruirne uno ex-novo con un dispendio di risorse pubbliche pari a 6 milioni di euro!
Questa disinvolta scelta comunale esprime due violenze: la perdita di una nobile testimonianza di
architettura contemporanea, firmata dall’arch. Vincenzo Baldoni, e la inaccettabile rinuncia della
città a divenire sede del Centro Sperimentale di Cinematografia. Infatti, in attesa della nomina del
nuovo Presidente del Centro e partendo proprio dal verbale di ispezione dei luoghi del 22 luglio
2020, si sta lavorando per riannodare i fili smarriti del progetto e per riaffermare Matera come
naturale città del cinema.
Abbattere l’immobile pubblico di via Lazazzera significa uccidere la scelta di Matera a sede del
Centro Sperimentale di Cinematografia e cancellare una significativa presenza di architettura del
nostro tempo.
Raffaello de Ruggieri
già Sindaco di Matera